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lunedì 26 aprile 2010

APPELLO PER IL MANTENIMENTO DEL LIBEROBUS


















Verdi verso la costituente degli ecologisti

COMUNICATO STAMPA

APPELLO PER IL MANTENIMENTO DEL LIBEROBUS

I VERDI verso la Costituente Ecologista sono convinti che occorra sostenere e potenziare progetti strategici miranti alla riduzione del traffico veicolare responsabile della produzione di gas inquinanti gravemente dannosi per la salute.
LIBEROBUS si inserisce PERFETTAMENTE NELLA LOGICA di orientare la mobilità verso un modello sostenibile ambientalmente. Liberobus è un passo fondamentale per accrescere l'utilizzo del mezzo pubblico da parte dei cittadini. Rappresenta una forte e straordinaria iniziativa di sensibilizzazione per invogliare i cittadini all'uso del mezzo pubblico.
Bisogna certamente partire da LIBEROBUS, CHE HA RAPPRESENTATO UN IMPORTANTE INNOVAZIONE ANCHE CULTURALE NELLA NOSTRA CITTA' per INVOGLIARE I CITTADINI A SERVIRSI DEL SERVIZIO DI TRASPORTO PUBBLICO, PER MIGLIORARE LA QUALITA' DEL SERVIZIO STESSO.
Condividiamo che le corse vadano intensificate, le linee dei bus vengano adeguate alle esigenze e ai bisogni dei cittadini, ed è molto interessante la proposta stilata in materia dall'Associazione BICINCITTA'.
Uno dei grossi vantaggi di LIBEROBUS è la sburocratizzazione e la semplicità di accesso al servizio. Per una volta l'Amministrazione Pubblica offre un servizio senza complicare la vita ai cittadini e senza gravare di lavoro gli uffici pubblici. I VERDI hanno proposto che il trasporto pubblico sia gratis per tutte le persone presenti in città (turisti, cittadini di passaggio) perché il problema di disincentivare l'uso del mezzo privato è di natura squisitamente ambientale e quindi che senso ha riservarlo solo ai residenti?
PERCHE' METTERE LA PAROLA FINE AD UNA ESPERIENZA INNOVATIVA, APPREZZATA DAI CITTADINI, DI SEMPLICE FRUIZIONE?
Per risparmiare qualche decina di migliaia di euro?
Noi riteniamo che una nuova Amministrazione Comunale debba apprezzare e semmai migliorare le cose buone fatte dalla precedente. Ci sembra un modo laico e rispettoso degli interessi della Comunità verbanese di GOVERNARE LACITTA'.

In conclusione I VERDI VERSO LA COSTITUENTE DEGLI ECOLOGISTI CHIEDONO:

Che il progetto Liberobus venga MANTENUTO, potenziandolo nella frequenza delle corse e apportando opportune modifiche alle percorrenze.
Che sia aperto a tutti i cittadini di ogni età, ai turisti e comunque a chiunque si trovi nel territorio della città.
Poter usufruire del trasporto pubblico senza formalismi burocratici sicuramente avvicina i cittadini ad una mobilità sostenibile che fa bene alla salute ed alla qualità della vita.


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giovedì 22 aprile 2010

INCONTRI ECO…LOGICI







I Verdi verso la costituente degli ecologisti invitano agli:

INCONTRI ECO…LOGICI

‘’Parliamone insieme….,,

MERCOLEDI' 28 APRILE ORE 21

presso Associazione Comunità Famiglia

Villa Lancia, via Scavini 18 – Arizzano (VB)

ritrovo alle ore 20.45 presso il piazzale antistante i supermercati Penny Market e Picchio di corso Cairoli a Intra



COS’E’ LA PERMACULTURA

John Button, australiano, permacultore progettista da 30 anni, Francesca Simonetti, agronomo, vi condurranno nell'appassionante mondo della Permacultura.

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Earth Day - Dai una mano alla Terra!



Earth Day - Dai una mano alla Terra!

Guarda il video


oggi è la Giornata mondiale della Terra! Per celebrarla ti invito a guardare il nostro nuovo video e a invitare i tuoi amici a unirsi a Greenpeace insieme a te.

Il nostro pianeta sta affrontando la più grossa sfida di tutti i tempi. Le nostre foreste primarie vengono abbattute e i nostri oceani vengono saccheggiati in modo sconsiderato e inquinati a un ritmo mozzafiato. La caccia alle balene, l’inquinamento di sostanze tossiche, il carbone sporco, la pericolosa energia nucleare e le coltivazioni geneticamente modificate minacciano la qualità e anche la sostenibilità della vita dell’intero pianeta. Si profilano cambiamenti climatici catastrofici perché i governi e le aziende spendono tempo e risorse nella speranza di aumentare i profitti, ma senza affrontare i cambiamenti necessari per ridurre le emissioni di carbonio.

Nel corso degli anni la presenza di Greenpeace si è sentita in tutto il mondo. Abbiamo testimoniato e denunciato crimini ambientali e convinto politici e aziende a cambiare molte pratiche dannose. Siamo riusciti a proteggere vasti territori, a promuovere le più importanti leggi ambientali e a ispirare, certe volte, il mondo del business, i governi e la scienza affinché mettessero il bene del pianeta prima del profitto.

Ma se pensi che la forza di Greenpeace sia nelle nostre navi, nelle nostre azioni pacifiche o nelle nostre campagne, cambia idea: la forza di Greenpeace sei tu!

La Terra ha bisogno di più persone come te, di più persone che useranno la loro voce per difenderla, di più persone che entreranno in azione per proteggerla. Oggi puoi aiutare la Terra, aiutando a costruire il movimento per salvarla!

Un futuro verde e di pace è possibile! Unisciti a noi perché questo accada. La Terra ha bisogno della nostra attenzione non solo nel Giorno della Terra, ma ogni giorno!

Cordiali saluti


da
Kumi Naidoo
Direttore esecutivo
Greenpeace International

Di qui può partire la proposta di istituire un Tribunale Internazionale per crimini ambientali



Di qui può partire la proposta di istituire un Tribunale Internazionale per crimini ambientali

Incollo un articolo di Giuseppe De Marzo, portavoce di A SUD.
L'articolo, pubblicato nell'edizione Nazionale (pag. 33) nella sezione "Esteri", è anche leggibile on - line cliccando qua.

La giustizia climatica può partire da qui In nome di Madre Terra Diario da Cochabamba. Qui si è combattuta. e vinta la guerra dell’acqua. Di qui può partire la proposta di istituire un Tribunale Internazionale per crimini ambientali - Il racconto
di Giuseppe De Marzo

Cochabamba è un caleidoscopio di colori e suoni che riflettono i volti e le parole di decine di migliaia di persone provenienti da più di centotrenta paesi del mondo. Dieci anni fa questa città aveva vissuto la prima guerra per l’acqua, dopo le privatizzazioni imposte dalla Bm a vantaggio della multinazionale Bechtel, quella dell’ex vice presidente degli Stati Uniti Cheney. Una guerra che vide un intero popolo ribellarsi per riappropriarsi di un diritto umano fondamentale. Il 10 aprile del 2000, dopo mesi di assedio in città e diversi morti - tra cui un ragazzo di 17 anni, Victor Hugo Daza - la Bechtel venne cacciata ed il governo dell’ex dittatore Banzer costretto a stracciare il contratto per paura di un insurrezione. Da quel giorno la «Guerra dell’acqua» di Cochabamba ha ispirato decine di milioni di persone e dato speranza alle migliaia di lotte per la difesa dei beni comuni diffuse in tutto il mondo. Non è un caso che la prima conferenza mondiale dei popoli sui cambiamenti climatici ed i diritti della Madre Terra si stia svolgendo proprio qui. È da questo luogo che prende sostanza politica un nuovo approccio alla crisi ecologica ed economica. Cochabamba risponde al fallimento di Copenaghen ed alla incapacità della governance globale di trovare le risposte e le misure urgenti di cui abbiamo tutti bisogno. Sono centinaia i gruppi di lavoro autogestiti dove si incontrano attivisti, scienziati, volontari, premi Nobel, intellettuali e politici di tutto il mondo. La diagnosi per la «nostra malattia», come dicono i popoli delle Ande, è la stessa ovunque: cambiare il sistema, non il clima. Sono i ghiacciai della Bolivia lo specchio di questa necessità. La mitica montagna Illimani che domina La Paz ha ridotto a vista d’occhio il proprio manto gelato. Non esiste ancora un reato che sanzioni i crimini ed i delitti climatici che attentano ai diritti della Terra e degli umani. Anche per questo uno dei temi centrali nelle discussioni di questi giorni è legato alla istituzione del Tribunale Internazionale sulla Giustizia Climatica, che risponde sia all’esigenza di tipizzazione internazionale dei crimini ambientali che a quella di rafforzare gli impegni dei governi nella riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra. PORTAVOCE di «A SUD» www.asud.net

21 aprile 2010

venerdì 16 aprile 2010

' Spigolature ' - mozione in materia ambientale



Incollo un articoletto, non proprio perché riguarda una mozione presentata dall'A.p.i., ma per evidenziare la sensibilità sui temi ambientali anche del Senato.

' Spigolature '

Trappolone di Rutelli al governo -
di Spigolature

Non è solo un tiro mancino quello fatto da Francesco Rutelli al governo ma è anche la preoccupante dimostrazione che l’ordine di scuderia nel centrodestra è dire no, sempre e comunque, a qualunque proposta arrivi da altra parte politica. Noi bastiamo a noi stessi. Gli altri creano solo problemi. Su questa linea è accaduto così, nell’aula del Senato, che il leader dell’Api abbia presentato una mozione in materia ambientale che ricalcava esattamente il documento del G8 dell’Aquila, redatto da Berlusconi e firmato da tutti i grandi, Obama compreso. La solerte sottosegretaria Laura Ravetto si è rimessa al voto dell’aula, annunciando che il governo era contrario a tre punti della mozione. E qui Rutelli ha svelato il “trappolone”. «Mi permetto di dire al sottosegretario che i tre punti a cui si è detta contraria sono copiati dal documento del G8. Non credo quindi che li possiate respingere. Se lo volete fare, fatelo, ma penso che questo diventerebbe un caso quanto mai curioso a livello internazionale». Brivido in aula. La mozione è stata votata poi per parti separate. Tre sono state bocciate e su una c’è stata, invece, quasi un plebiscito. Quella in cui viene impegnato il governo a promuovere una collaborazione internazionale «con i Paese che sviluppano programmi per l’energia nucleare compresi quelli dell’analisi costi-benefici, alla ricerca, allo sviluppo di infrastrutture e risorse umane, alla costruzione degli impianti, alla gestione delle scorie, alla fine di assicurare il più alto standard di sicurezza». Per far dimenticare lo scivolone il ministro Gasparri ha interpretato il tutto con un difensivo «ora c’è da sperare che il Pd sia coerente con il voto positivo dato sul nucleare». Pronta la replica di Roberto Della Seta: «La posizione del Pd sul nucleare è chiara e non si presta a nessun equivoco. Siamo contrari al ritorno del nucleare in Italia e all’avventura in cui ci vuole condurre il governo Berlusconi, ma mai abbiamo messo in discussione l’utilità di impegnarci in programmi di ricerca soprattutto ai fini della sicurezza». Questo è chiaro. Come la figuraccia del governo che sconfessa se stesso.

Marcella Ciarnelli

15 aprile 2010

pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 11) nella sezione "Politica"


Il testo della mozione è leggibile integralmente qua (Pdf).

lunedì 12 aprile 2010

INCONTRI ECO...LOGICI



INCONTRI ECO...LOGICI


Merc. 14-4 ore 21
Consapevolezza e coscienza critica: come difenderci attivamente dai condizionamenti dei mezzi di comunicazione e dalla disinformazione.


Gli incontri si terranno presso l'Hotel "Il Chiostro" - via F.lli Cervi - Verbania Intra

giovedì 1 aprile 2010

CARI GOVERNATORI, ORA MANTENETE LE PROMESSE ANTI-NUCLEARI!



CARI GOVERNATORI, ORA MANTENETE LE PROMESSE ANTI-NUCLEARI!


Ciao,

i risultati elettorali delle regionali sono definitivi. Con “Nuclear Lifestyle” abbiamo fatto sentire ai candidati la nostra voce contro il nucleare. E la vostra. In più di 75mila persone avete firmato il nostro appello e su Radioattiva avete lasciato migliaia di messaggi. I “manifesti taroccati” e le attività in piazza sono servite a svelare l’ipocrisia nucleare di alcuni candidati. Ed è nato il collettivo degli “Artisti contro il nucleare”, con una canzone-manifesto contro il ritorno del nucleare in Italia.

Risultato? Tutti i governatori appena eletti hanno dichiarato in campagna elettorale di non volere il nucleare nelle proprie regioni. Sette – Nichi Vendola (Puglia), Vasco Errani (Emilia Romagna), Enrico Rossi (Toscana), Gian Mario Spacca (Marche), Catiuscia Marini (Umbria), Vito De Filippo (Basilicata), Claudio Burlando (Liguria) – hanno detto di essere contrari ai piani nucleari del governo. Gli altri sei – Renata Polverini (Lazio), Roberto Cota (Piemonte), Roberto Formigoni (Lombardia), Luca Zaia (Veneto), Stefano Caldoro (Campania), Giuseppe Scopelliti (Calabria) – hanno dichiarato che comunque la loro regione non avrebbe ospitato una centrale.

Le promesse della campagna elettorale non sono parole al vento. Sono impegni. I cittadini hanno votato nella consapevolezza che il territorio in cui vivono non sarebbe stato umiliato e messo a rischio dalla realizzazione di una centrale nucleare.

Perciò “Nuclear Lifestyle” non si ferma qui. Dobbiamo mantenere alta la pressione sui nuovi governatori, affinché rispettino i propri elettori, opponendosi a qualsiasi tentativo del governo di portare il nucleare nelle loro regioni.


La campagna antinucleare di Greenpeace andrà avanti solo grazie al sostegno di persone come te. Sostienili ora!


Il dossier "Balle Nucleari" della Federazione dei Verdi