nuc

mercoledì 22 dicembre 2010

Depositate alla Camera dei Deputati le firme raccolte dal Comitato per le Rinnovabili





21/12/2010 - Depositate alla Camera dei Deputati le firme raccolte dal Comitato per le Rinnovabili

Centomila firme raccolte, oltre 80.000 autenticate e certificate, sono state depositate oggi alla Camera dei Deputati .

Per l’efficienza energetica, le fonti rinnovabili e la salvaguardia del clima, per il No al nucleare.

E’ nata così una legge di iniziativa popolare che il Parlamento dovrà mettere all’ordine del giorno dei suoi lavori.

Questo è lo straordinario risultato di una campagna promossa dalle associazioni ambientaliste nazionali come Legambiente, WWF, Greenpeace, Forum Ambientalista e altre, insieme a tanti comitati locali.

All’iniziativa hanno contribuito in modo significativo la CGIL, la FIOM, la Fp-CGIL,lo Spi-CGIL, l’Arci, insieme a un importante arco di forze politiche, i Verdi, la Federazione della Sinistra, Alternativa, Sinistra Ecologia Libertà, Ecodem, Italia dei Valori, Giovani del PD e altri.

Su queste basi il Comitato Promotore convoca per il 22 gennaio un’assemblea nazionale – alla quale prenderanno parte i rappresentanti di tutti coloro che hanno contribuito alla raccolta delle firme. Obiettivo: premere con una vasta gamma di iniziative perché la proposta sia portata immediatamente all’esame parlamentare, ascoltando la richiesta dei cittadini.

Occorre urgentemente un piano energetico nazionale. Occorre investire nel risparmio energetico e nell’uso delle rinnovabili. Il nucleare non serve, è più costoso, è pericoloso per la salute e per l’ambiente, compromette il futuro, impedisce il decollo di un impegno industriale verso le rinnovabili e l’efficienza energetica. La lobby affaristica del nucleare vuole mettere il paese di fronte a fatti compiuti, mentre pende il ricorso al referendum abrogativo della legge 99/2009. Si chiede al Governo di sospendere ogni iniziativa sul nucleare in attesa del voto degli italiani.



(Dal sito web W.W.F. Italia)

martedì 30 novembre 2010

TEMPI NERI PER IL TONNO ROSSO




TEMPI NERI PER IL TONNO ROSSO




Industria della pesca 1, tonno rosso 0. La riunione annuale dell’ICCAT (Commissione Internazionale per la Conservazione del Tonno) si è chiusa anche quest’anno con un risultato “nero” per il tonno rosso. Per l’ennesima volta, la Commissione che dovrebbe occuparsi di “conservare” questa specie, non è riuscita a mettere insieme un piano accettabile capace di salvare uno degli stock più sfruttati dei nostri oceani, il tonno rosso dell’Atlantico!

Nel 2011 i pescherecci torneranno in mare per pescare ben 12.900 tonnellate di tonno, solo 600 tonnellate in meno rispetto all’anno scorso!

Sapete che cosa significa? Che con queste quote le chance di recuperare gli stock entro il 2022 non superano il 70%, o se preferite il rischio di collasso della specie è pari al 30%., I governi di tutto il mondo, in prima fila l’Italia, hanno deciso che dare al tonno rosso una possibilità del 70% sia sufficiente! Assolutamente inaccettabile, visto che è come decidere di prendere un aereo che ha il 30% di possibilità di cadere. Un rischio troppo alto, non vi pare?

Eppure l’Europa, che si era impegnata a un recupero di tutte le risorse ittiche entro il 2015, adesso accetta – proprio per una delle specie chiave dei propri mari – che i tempi si allunghino e le possibilità di recupero diminuiscano! La quota annunciata, infatti, non garantisce affatto il sicuro ritorno dello stock a livelli così detti di “buona salute”.

Anno dopo anno la storia si ripete: nessuna tutela delle aree chiave di riproduzione per questa specie, nessuna chiusura provvisoria della pesca per permettere un sicuro recupero degli stock.


(Da Greenpeace Italia - blog)

lunedì 22 novembre 2010

ANALISI DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE SULL'UTILIZZO DEI BOSCHI PER PRODURRE ENERGIA. / Centrali a BIOMASSE




I Verdi verso la costituente degli ecologisti invitano agli:

INCONTRI ECO…LOGICI 2°ciclo
‘’Parliamone insieme…,,



Mercoledì 24 Novembre 2010 ore 21



ANALISI DELLA LEGISLAZIONE REGIONALE SULL'UTILIZZO DEI BOSCHI PER PRODURRE ENERGIA.

Centrali a BIOMASSE: Sostenibili Ambientalmente ed Economicamente?



Stefano Bechis - Consigliere Regionale WWF e membro della Rete Nazionale Energia WWF

Francesco Ciasca - Dottore Forestale esperto in pianificazione e gestione forestale


l'INCONTRO si terrà presso la sala "Monastero" dell'Hotel il Chiostro di Verbania Intra via f.lli Cervi, 14

mercoledì 10 novembre 2010

Incontro eco...logico ALIMENTAZIONE VEGETARIANA E SALUTE


VENERDI' 19 Novembre 2010 ore 21

Sala Monastero dell'Hotel "IL CHIOSTRO"

Via F.lli Cervi 14 Verbania Intra


Incontro eco...logico

ALIMENTAZIONE VEGETARIANA E SALUTE



Dott.ssa Michela De Petris.


Medico Chirurgo, specialista in Scienza dell'Alimentazione Ricercatrice all'Ospedale S.Raffaele di Milano, Membro del Comitato medico della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, dell'Istituto di Certificazione Etica e Ambientale ICEA.

lunedì 1 novembre 2010

conferenza - dibattito il 5 novembre 2010 a Verbania ore 21 centro S. ANNA





Comitato Sì Rinnovabili No Nucleare VCO e Alto Novarese





Nell'ambito delle inziative per l'anniversario del vittorioso Referendum del 1987 che sancì la chiusura dell'esperienza energetica nucleare in Italia, il Comitato Sì alle Energie Rinnovabili, No al Nucleare VCO - Alto Novarese organizza una conferenza - dibattito
il 5 novembre 2010 a Verbania ore 21 centro S. ANNA
.
I relatori saranno Gian Piero Godio, Legambiente Piemonte, e Don Renato Sacco, parroco di Cesara ed esponente di Pax Christi.

L'evento si inserisce nel contesto delle iniziative antinucleari previste in tutta Italia per il 6-7 novembre.

Nella stessa settimana sono previsti banchetti raccolta firme a sostegno della Proposta di Legge di Iniziativa Popolare "Sviluppo efficienza energetica e delle fonti rinnovabili per la salvaguardia del clima" a Omegna (4 novembre, ore 21 - Cineforum) e Verbania (all'esterno della Coop di Intra).

Alcuni membri del Comitato verbanese, in rappresentanza dell'intero gruppo, prenderanno parte alla mobilitazione NO F35 prevista il 6/11 a Cameri e all'appuntamento no nuke promosso il 7/11 tra Saluggia - Crescentino - Trino. E' possibile accordarsi anche via mailing list per il car pooling.



Come già richiesto nel resoconto della riunione del 25/10, i partiti che contano la presenza di Consiglieri Comunali e Provinciali nel VCO sono pregati di far pervenire la disponibilità di questi ultimi

NO AL NUCLEARE







NO AL NUCLEARE


In questi giorni di anniversario del referendum contro il nucleare in Italia (6-7 novembre 1987), si susseguono in Italia le iniziative per riportare in alto l'attenzione di tutti sul tema, in vista della costruzione annunciata di alcune centrali nucleari, in luoghi ancora da definire.

Siccome i luoghi devono avere alcune caratteristiche obbligate (essere lontani dai centri urbani, essere vicini a corsi d'acqua perenni, essere ben serviti da linee elettriche), la fantasia non può esercitarsi più di tanto. In Piemonte, se la sorte estrarrà questa regione dal sacchetto della tombola, l'unico sito che viene in mente a tutti è Trino Vercellese, sul Po, già sede di una centrale nucleare dismessa (ma i rifiuti radioattivi sono tutti lì), e di una centrale termoelettrica tradizionale. Si parla anche di una mega-centrale fotovoltaica, non è chiaro se a fianco o al posto di. Più vicino a noi abbiamo avuto, a Ispra, in sponda lombarda del Verbano, una centrale nucleare come laboratorio sperimentale del Centro Europeo: i suoi rifiuti radioattivi sono ancora tutti lì, anche se la centrale è stata dismessa.

Legambiente è tra i presentatori di una proposta di legge di iniziativa popolare che si intitola: SVILUPPO DELL'EFFICIENZA ENERGETICA E DELLE FONTI RINNOVABILI PER LA SALVAGUARDIA DEL CLIMA e che riassumiamo con il motto
SI' alle rinnovabili, NO al nucleare.

Chi vuole sottoscriverla, può approfittare di alcune occasioni: presso il cineforum di Omegna il 4/12, presso il cineforum di Verbania il 5/12 e al Centro d'Incontro S. Anna di Verbania il 6/12.
Ne riparliamo i prossimi giorni.


INTERVIENI SUL TEMA TRATTATO IN QUESTA MAIL!


VISITATE IL SITO www.ilcentrodelsole.org

venerdì 29 ottobre 2010

{No nucleare Piemonte} Saluggia e Trino - Domenica 7 novembre








{No nucleare Piemonte} Saluggia e Trino - Domenica 7 novembre



LEGAMBIENTE - PRO NATURA - WWF - LAV - LIPU

Il Piemonte,
oggi come 23 anni fa,
dice no al nucleare


No ai nuovi
depositi nucleari


Domenica 7 novembre 2010
a 23 anni dal Referendum che bocciò il nucleare

ore 10 - Saluggia
ore 12:30 - Crescentino - Pranzo antinucleare collettivo
ore 17 - Trino



Legambiente del Vercellese
333-74.50.665

giovedì 28 ottobre 2010

prossimi incontri eco...logici




Dopo l'incontro di ieri sera 'NUCLEARE: UNA SCELTA SBAGLIATA', alla fine del quale si è proseguito con la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare: "SVILUPPO EFFICIENZA ENERGETICA E DELLE FONTI RINNOVABILI PER LA SALVAGUARDIA DEL CLIMA", riportiamo il programma aggiornato dei prossimi incontri eco...logici:

Venerdì 19 novembre 2010 ore 21

Alimentazione vegetariana e salute.

dott.ssa Michela De Petris dell'Istituto S.Raffaele di Milano


Mercoledì 24 Novembre 2010 ore 21

Analisi della legislazione regionale sull'utilizzo dei boschi per produrre energia.



Gli INCONTRI si terranno presso la sala "Monastero" dell'Hotel il Chiostro di Verbania Intra - via f.lli Cervi, 14

lunedì 25 ottobre 2010

«Se sparisce una specie rischia anche l’uomo»




Ricerca


«Se sparisce una specie rischia anche l’uomo»

di Stefano Miliani



Possiamo fare molto anche da cittadini. Per salvare la tigre, le altre specie a rischio, la natura e alla fine dei conti il genere umano. Massimiliano Rocco è responsabile del Wwf Italia per le specie. La tigre è minacciata dalla riduzione del suo habitat, la deforestazione, magari per coltivare. Come conciliare la difesa del felino in zone molto povere? «Con il turismo. È una fonte di reddito inesauribile. Guardiamo a parchi nazionali come il Corbett in India o il Citwan nel Nepal. Basti dire che il felino, tra indotto e o meno per l’avvistamento, vale un giro da centinaia di migliaia di dollari. Il discorso è integrare le comunità locali nell’economia legata alla tigre, far sì che sia una leva economica come l’orso per il nostro Parco d’Abruzzo». Perdere una specie cosa significa? «È la perdita di una ricchezza, etica ma è anche un serio pericolo per l’uomo. Stiamo perdendo la biodiversità, cioè la variabilità genetica, e bisogna sapere che moltissima farmacopea negli ultimi anni è legata a principi trovati in piante particolari. Come il Prunus Africana per la prostatite, dal Congo. Se lo sfruttiamo troppo, come facciamo, e non lo gestiamo, poi sparisce». Qual è la strategia del Wwf per salvare la tigre? «Si articola in tre punti. Primo: lavorare a livello culturale ed etico affinché non si usino più, come accade soprattutto nel sud-est asiatico, pelli, ossa e altre parti del corpo del felino. Secondo punto: tutelare e conservare le foreste ancora esistenti e collegare le varie aree affinché siano collegate per gli animali, perché le popolazioni che restano isolate col tempo spariscono. Terzo punto: contrastare direttamente sul campo il bracconaggio, oggi ci impegniamo nell’organizzare squadre anti-bracconaggio in tutto l’areale della tigre insieme ai governi e alle autorità locali, ma per realizzare questo programma servono milioni di euro». Dall’Italia, e dalle sue istituzioni, che sostegno avete? «Zero. Eppure consumiamo molto da quelle zone, olio di palma, legno, polpa di cellulosa, favorendo la distruzione delle foreste. Sfruttiamo senza pensare al domani, senza una politica di aiuti o sostegni per gestire quelle risorse». Da cittadini si può fare qualcosa, oltre che rispondere alla vostra campagna? «Certo. Non comprare le merendine con olio di palma, oppure prendere solo parquet certificato. E sono solo due esempi».

ROMA smiliani@unita.it

22 ottobre 2010

pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 37) nella sezione "Inchiesta"

venerdì 22 ottobre 2010

INCONTRI ECO...LOGICI 2° ciclo / NUCLEARE: UNA SCELTA SBAGLIATA




INCONTRI ECO...LOGICI 2° ciclo
"Parliamone insieme…"



Per la rinuncia di Noemi Diverio che per sopravvenuti impegni di lavoro non poteva essere presente, l'incontro di Merc. 27 sarà:

Mercoledì 27 ottobre 2010 ore 21 Hotel "Il Chiostro"


NUCLEARE: UNA SCELTA SBAGLIATA

Gli effetti del Nucleare sul territorio vercellese


Claudio Fecchio, Comitato antinuclearista piemontese
è stato ASSESSORE COMUNALE E PROVINCIALE DI VERCELLI, PRESIDENTE DELL'AGENZIA PER IL RISPARMIO ENERGERGETICO VERCELLESE E VALSESIANO.

Fausto Cognasso, Rete vercellese Antinuclearista



Nel corso della serata si RACCOGLIERANNO FIRME per la proposta di legge di iniziativa popolare: "SVILUPPO EFFICIENZA ENERGETICA E DELLE FONTI RINNOVABILI PER LA SALVAGUARDIA DEL CLIMA"


L'INCONTRO si terrà presso la sala "Monastero" dell'Hotel il Chiostro di Verbania Intra via f.lli Cervi 14

venerdì 15 ottobre 2010

Tedeschi contro il nucleare Verdi in vertiginosa ascesa




Tedeschi contro il nucleare Verdi in vertiginosa ascesa


Tedeschi contro il nucleare
Verdi in vertiginosa ascesa

di Gherardo Ugolini


I Grünen seconda forza politica della Germania e primo partito della sinistra tedesca? A qualcuno potrebbe sembrare uno scenario da fantapolitica, ma si tratta esattamente della realtà dei rapporti di forza fotografati oggi dai sondaggi. L’ascesa del partito ecologista da piccolo partitino monotematico e contestatore a movimento organizzato di massa non è cosa di oggi. La trasformazione si è consolidata nei primi anni del nuovo secolo sotto la guida di Joschka Fischer, ai tempi della partecipazione ai governi di Gerhard Schröder. Poi c’è stata la combattiva opposizione alla Grosse Koalition che ha fatto crescere i Verdi, guidati dal turco-tedesco Cem Özdemir e da Claudia Roth, fino al più che soddisfacente 10,7% riportato nelle elezioni politiche di un anno fa. Da allora le rilevazioni demoscopiche registrano un continuo e impressionante incremento. A 4 punti dalla Merkel L’ultimo sondaggio, realizzato dal centro ricerche Forsa per il settimanale Stern, è di ieri e dà i Verdi al 25%. Con ciò sarebbero il secondo partito della scena politica tedesca (a soli quattro punti di distacco dalla Cdu di Angela Merkel) e il primo partito dello schieramento di sinistra superando l’Spd di due punti percentuali. Non solo: un risultato del genere, se confermato nelle urne, darebbe a Verdi e Spd la possibilità di formare un governo rosso-verde alla guida del quale dovrebbe stare come cancelliere un esponente del partito più forte della maggioranza e dunque uno dei Grünen. Se poi questo incredibile trend dovesse continuare, chissà, tra qualche settimana gli ecologisti potrebbero diventare il primo partito in assoluto della Germania. Per il momento sono solo speranze fondate su indagini d’opinione. Inoltre le prossime elezioni politiche sono ancora lontane e molte cose possono cambiare. Ma le votazioni regionali incombono e per esempio nella città-stato di Berlino, dove si vota l’anno prossimo per il rinnovo del governo locale, i Verdi sono pronti a sfidare l’attuale giunta rossa-rossa (Spd e Linke) di Klaus Wowereit, la cui popolarità non è più solida come un tempo. La verde Renate Künast ha già annunciato l’intenzione di candidarsi alla carica di borgomastro e i sondaggi dicono che nella città-stato di Berlino i Verdi sarebbero oggi il primo partito col 30% contro il 26% dell’Spd. Formato per lo più da funzionari, insegnanti e professionisti, il partito verde ha cambiato profilo ripudiando il fondamentalismo delle origini. Il balzo dei consensi è alimentato principalmente dalla protesta contro il prolungamento fino al 2040 dell’attività delle centrali nucleari, decretata dal governo Merkel-Westerwelle e parsa a molti un cedimento scandaloso agli interessi delle grandi compagnie produttrici di energia atomica. Lo scorso 12 settembre Berlino è stata teatro di una poderosa manifestazione di massa contro il piano energetico del governo e lo slogan che più risuonava tra la folla era il vecchio «Nucleare? No, grazie», quello che i Verdi scandivano al loro apparire negli anni Ottanta. Ma c’è un’altra protesta che incanala consensi verso i Grünen: è quella diretta contro la costruzione della nuova megastazione ferroviaria di Stoccarda denominata “Stuttgart 21” e voluta fortemente dalla Cdu. Da mesi la gente scende in piazza per manifestare il suo dissenso verso questo faraonico progetto il cui costo si è gonfiato fino alla cifra di 10 miliardi di euro. E più volte la polizia è intervenuta contro i dimostranti con manganelli, spray tossici e idranti. Nella regione di Stoccarda, il ricco Baden- Württemberg, si voterà il prossimo marzo ed è assai forte il rischio che, grazie all’impetuosa avanzata dei Verdi, la Cdu perda dopo 53 anni la guida del Land. Per Angela Merkel sarebbe un colpo durissimo, forse addirittura letale per il proprio futuro politico e per quello del governo da lei presieduto.

BERLINO
ggerardo.ugolini@rz.hu-Berlin.de

14 ottobre 2010

pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 27) nella sezione "Esteri"

lunedì 11 ottobre 2010

«The Cove», documentario sulla mattanza dei simpatici amici marini: girato come fosse «Ocean’s Eleven»


NON SI UCCIDONO COSÌ I DELFINI
«The Cove», documentario sulla
mattanza dei simpatici amici marini:
girato come fosse «Ocean’s Eleven»


di Dario Zonta


Il cinema documentario deve liberarsi dalla dittatura del referente. Dittatura del referente, ovvero la cogente forza del contenuto sulla forma, la potenza ricattatoria del tema sulla possibile qualità del linguaggio cinematografico e dell’idea di messa in scena. Spesso, molti commentatori, sono caduti in questa trappola, e, abbagliati dalla «necessità» di un tema, hanno perso di vista la modalità della sua esposizione. È un atteggiamento figlio della tradizione televisiva del documentario, che va dal reportage al ritratto, spesso rozzo, ma efficace perché permette di scoprire i misteri del mondo oppure porta alla nostra pigrizia la conoscenza di fatti incredibili. Se il film è di denuncia, ecco che tutti i paletti cadono. The Cove di Louise Psihoyos è un documentario di denuncia sulla mattanza dei delfini in Giappone che tenta, senza molto successo, di riscattarsi dal «referente» attraverso la spettacolarità. Distribuito ora in homevideo dalla Feltrinelli, in un’edizione intensa e partecipe, con tanto di ampio libro che approfondisce i temi del film, curato da Caterina D’Amico, The Cove si muove sulla scia dei documentari americani d’effetto e d’azione (anche per questo ha vinto l’Oscar), che cerca di impaginare la sua indagine in una forma cinematografica accattivante come fosse un thriller d’azione, come fosse una nuova puntata di Ocean’s Eleven. LA MATTANZA Un gruppo di volontari e persuasi, capitanati da Ric O’ Barry (attivista contro la caccia ai delfini, un tempo allenatore del delfino della serie televisiva Flipper), cerca di penetrare nella baia a Taiji, nella prefettura di Wakayama, a sud di Tokio, per riprendere la mattanza dei delfini. L’impresa è tutt’altro che semplice, vista l’ostilità manifesta dei pescatori, della polizia e della mafia del luogo. Armati di telecamere digitali a infrarossi, di meccanismi sofisticatissimi (studiati con un ex ingegnere della società di effetti speciali di Spielberg) per piazzare delle video camere dentro rocce finte, e ancora con sonar e telecamere subacquee, i nostri riescono a riprendere la carneficina di delfini, uno spettacolo raccapricciante. Si tratta di un film a tesi e di denuncia: i delfini sono tra i mammiferi più intelligenti e sensibili, ed è orrendo uccidere i delfini. Tutto giusto. Eppure lo stesso stupore dovremmo averlo anche per la caccia al tonno o al pesce spada (documentata all’epoca da Vittorio De Seta in un film dal sapore antropologico). E invece no, perché tonni e pesci spada non sono così sensibili come i delfini (e anche perché la nostra cultura alimentare li ricomprende)! Allora, di cosa parliamo quando parliamo di uccisione di animali a scopo alimentare? Il discorso, in verità, è molto complesso e spigoloso, perché comprende vari ambiti, dall’etica alla tradizione culturale, e non è certo con uno spettacolare film d’azione americano che se ne esce convinti. Certo indignati, quando alla fine dovremmo vergognarci per tutto quello che viene fatto contro gli animali, non solo i delfini dagli occhi dolci.


dariozonta@gmail.com

10 ottobre 2010

pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 42) nella sezione "Culture"


Vedi anche, su questo Blog, un precedente Post

venerdì 24 settembre 2010

Costituente ecologista




Care e cari, finalmente si parte.

Venerdì 24 settembre alle ore 11,30 presso l'hotel Nazionale in Piazza Montecitorio a Roma, verrà presentato alla stampa l'appello della Costituente ecologista.

Interverranno diversi firmatari tra cui:
Mario Tozzi, Giobbe Covatta, Angelo Bonelli, Giuliano Tallone, Domenico Finiguerra, Violante Pallavicino, Francesca Comencini, Claudia Bettiol, Laura Ciacci.

Contemporaneamente Venerdì l'appello e i primi firmatari saranno disponibili sul sito www.costituentecologista.it


Leggi l'appello per intero

Invia l'appello

Partecipa

TUTTE LE INIZIATIVE

martedì 21 settembre 2010

Incontri eco...logici - programma aggiornato



Incontri eco...logici


Dopo l'interessante incontro di ieri sera - ABITAZIONI ENERGETICAMENTE AUTOSUFFICIENTI coll'ing. Ciocca e la Sig.ra Boretti -, col quale era ripreso il 2° ciclo, inserisco il programma degli Incontri ECO...LOGICI sino a fine anno, in quanto hanno subito lievi modifiche di date.

Grazie!


INCONTRI ECO...LOGICI 2° ciclo
"Parliamone insieme…"



Mercoledì 13 ottobre 2010 ore 21
INQUINAMENTO LUMINOSO ED UTILIZZO CORRETTO DI LAMPADE PER ILLUMINAZIONE PUBBLICA.

Valter Schemmari, Marco Marongiu, Paolo Caruso.



Mercoledì 27 ottobre 2010 ore 21
Economia Ambientale.

Noemi Diverio



Venerdì 19 novembre 2010 ore 21
Alimentazione vegetariana e salute.

dott.ssa Michela De Petris dell'Istituto S. Raffaele di Milano



Mercoledì 24 Novembre 2010 ore 21
Analisi della legislazione regionale sull'utilizzo dei boschi per produrre energia.
BUONE PRATICHE per utilizzo di olio di frittura come biocarburante.

Noemi Diverio



Gli INCONTRI si terranno presso la sala "Monastero" dell'Hotel il Chiostro di Verbania Intra via f.lli Cervi, 14

lunedì 20 settembre 2010

RIPRENDONO GLI INCONTRI ECO...LOGICI!!!!



IL 20 SETTEMBRE ORE 21
presso HOTEL IL CHIOSTRO INTRA
RIPRENDONO GLI INCONTRI ECO...LOGICI!!!!

NON MANCARE!!!

I Verdi verso la costituente degli ecologisti invitano agli:
INCONTRI ECO…LOGICI 2°ciclo

"Parliamone insieme…"



Lunedì 20 settembre 2010 ore 21

Abitazioni energeticamente autosufficienti.

coordina: Marica Spezia

relatori:

- Ing. Corrado Ciocca

- Sig.ra Elisa Boretti resp. ditta di case prefabbr. a Risparmio Energetico (classe A)

L'Incontro si terrà presso la sala "Monastero" dell'Hotel il Chiostro di Verbania Intra via f.lli Cervi 14

martedì 7 settembre 2010

LO SAPEVI CHE ALCUNE SPECIE DI SQUALI SONO DIMINUITE DEL 90%?





LO SAPEVI CHE ALCUNE SPECIE DI SQUALI
SONO DIMINUITE DEL 90%?


Ogni anno l'uomo cattura decine di milioni di squali, gli taglia le pinne
e poi li rigetta in mare ancora vivi.
Sono dipinti come predatori spietati e invece rischiano l'estinzione.

Clicca



Molte specie sono sull'orlo dell'estinzione e indovina per colpa di chi?
Gli squali vengono uccisi per le loro pinne, la pelle, l'olio, i denti, le carni e la cartilagine

E poi catture incontrollate e sistemi di pesca illegali hanno ridotto molte specie di squali sull'orlo dell'estinzione.

Lo sai quanti sono, ogni anno, gli squali che cattura l'uomo?
Decine di milioni !

E pensa che molti degli squali pescati, vengono gettati in mare (ancora vivi!) dopo aver tagliato loro le pinne.

Se un amico è in difficoltà tu lo aiuti, giusto?
E allora scegli uno squalo per amico, aiutaci a salvare gli squali.

Gli squali sono in cima alla catena alimentare e giocano un ruolo importantissimo per il delicato equilibrio marino.



Da W.W.F. Italia

martedì 31 agosto 2010

Bentornati ragazzi




Bentornati ragazzi

Ulteriori tagli al personale, riforma delle superiori e limiti alla presenza straniera. Ecco le principali novità dell’anno scolastico 2010-2011. Ma l’eco delle contestazioni risuona nelle piazze.

On line il: 31 agosto 2010


Vai


(da Terra - Quotidiano di informazione pulita)

MANIFESTAZIONE “NO AL NUCLEARE, SI' ALLE ENERGIE RINNOVABILI”



dal Comitato Antinucleare di Legnago e Basso Veronese

Blog







Sabato 4 Settembre Lido di Venezia

67° MOSTRA INTERNAZIONALE DEL CINEMA DI VENEZIA

MANIFESTAZIONE “NO AL NUCLEARE, SI' ALLE ENERGIE RINNOVABILI”


APPUNTAMENTO alle ore 16.30 all'imbarcadero ACTV di S. Maria Elisabetta al Lido di Venezia dove si accoglieranno le “Motonavi No Nucleare” partite da Chioggia alle ore 15.00 e da Venezia Tronchetto.

Corteo Happening ore 17.00 con percorso S. Maria Elisabetta, Granviale, Lungomare Marconi fino al Palazzo del Cinema. Scioglimento manifestazione entro le ore 20.30

La manifestazione è promossa dalla Rete Veneta Contro il Nucleare di cui il nostro Comitato è co-promotore. (Protocollo 3/1/76 della Questura di Venezia).



ORGANIZZIAMO LA NOSTRA PARTECIPAZIONE DA LEGNAGO:

RITROVO ore 12.30 di sabato 4 settembre davanti la sede di Legambiente Legnago in via XXIV Maggio n. 10, Legnago. Partenza per Chioggia ore 12.45 (precise!) con auto private.

Arrivo previsto a Chioggia ore 14.30; parcheggio ed avvio a piedi all'imbarcadero. La partenza in motonave da Chioggia è prevista alle ore 15.00.

Dopo la manifestazione ritorno in motonave a Chioggia. Rientro a Legnago.

PER USUFRUIRE DELLA MOTONAVE E' NECCESSARIO PRENOTARE. IL COSTO E' DI 10,00 €.

SEI ANCORA IN TEMPO PER PRENOTARE:
scrivi a questo e.-mail: lp@vronline.it (o telefona ai recapiti).

Portiamo bandiere, striscioni, colori, slogan e fantasia, ma non sono ammesse insegne di partito.



ADESIONI

Tutte le organizzazioni venete (associazioni, comitati, partiti, sindacati, ecc.) che condividono l'appello sono invitate ad aderire.



ALLA MANIFESTAZIONE SARANNO DISPONIBILI LE BANDIERE ANTINUCLEARI

La bandiera antinucleare ad una sfilata di moda a Parigi.
Video No nuke fashion a Parigi 'Logomania revisited' by Geoffrey Small - Parigi luglio 2010



PASSAPAROLA !


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"NO AL NUCLEARE DA TUTTI I BALCONI".
ESPONI ANCHE TU LA BANDIERA ANTINUCLEARE!
Dai un segno visibile della tua opposizione al piano del Governo.
E poi mandaci la foto che le raccogliamo qui

Per acquistare la bandiera è sufficiente un contributo di 7 euro. Contattaci!
- IL GERMOGLIO 'alimenti bio' Via Salieri, 16, Legnago -
- Luigi Patuzzo (Gigi) (Bovolone): tel. 0457102689
- Lino Pironato (Legnago): fax 044221142 - e.-mail lp@vronline.it -

venerdì 27 agosto 2010

'Manuale per vivere meglio'





CITTADINIECOLOGISTI.IT ha pubblicato un nuovo articolo dal titolo:
'Manuale per vivere meglio'


Nel corso degli ultimi decenni, in quasi tutto il mondo «sviluppato», i redditi da lavoro dipendente hanno subito una riduzione di circa dieci punti percentuali di Pil a favore dei redditi da capitale e dei compensi professionali.
L'aumento delle differenziazioni salariali e la diffusione del precariato ha reso questa redistribuzione ancora più iniqua, moltiplicando la schiera [...]

Puoi visualizzare questo articolo alla pagina:
http://www.cittadiniecologisti.it/2010/08/manuale-per-vivere-meglio/

lunedì 23 agosto 2010

Schegge di una vita usa e getta in Atlantico un’isola di plastica







Ricerca

Schegge di una vita usa e getta in Atlantico un’isola di plastica

Lo studio della Sea Education Association è durato 22 anni, esaminati 64.000 campioni

Un’isoladi rifiuti, con un diametro
di 1000 miglia. Uno studio
durato22 anni documenta l’esistenza
anche in Atlantico di una
zattera formatada detriti di plastica
alla deriva. Piccoli frammenti
che uccidono il mare.


di Marina Mastroluca



Quest’estate hanno provato a misurarla. Una missione scientifica ha navigato ad est delle Bermuda, ma non è riuscita a segnare il confine: a perdita d’occhio un mare di plastica. L’Atlantico come il Pacifico, dove già era stata scoperta una spessa zattera di frammenti, che si addensano in vere e proprie isole galleggianti. Ventidue anni di osservazione, 64.000 campioni prelevati in 6100 punti diversi sono approdati alla conclusione - pubblicata su Science - che una gigantesca chiazza di detriti di plastica si è stabilmente posizionata anche nel Nord Atlantico fluttuando su una superficie stimata di mille miglia di diametro, dove è rimasta intrappolata dalle correnti. Frullato tossico Le analisi hanno dimostrato che si tratta per lo più di frammenti molto piccoli: grandi quanto la gomma da cancellare che spesso si trova sulle matite. Per raccoglierli e analizzarli sono state usate reti a maglia fitta, con una luce di appena 0,3 millimetri. È quello che resta di oggetti più grandi, un trito della nostra vita quotidiana usa e getta. Frammenti di flaconi di shampoo e bottiglie di plastica, di bicchieri e rasoi, di posate e confezioni per alimenti. Frantumati e ridotti ad una granella irriconoscibile, che non dice più nulla della loro vita precedente e della loro provenienza ma rappresenta una minaccia persino maggiore di frammenti più grossi, perché gli animali scambiano i detriti per cibo e li ingoiano. Dagli uccelli marini, al plancton, ai grandi mammiferi marini, nessuno è esente dal rischio. «Non sappiamo con certezza che cosa avvenga a questa plastica. Ma chiaramente gli organismi viventi non sono progettati per mangiare plastica», dice Kara Lavender Law della Sea Education Association, che ha coordinato la ricerca condotta con la Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) e l’Università deelle Hawaii e che nell’aprile scorso aveva anticipato qualche dato sullo studio pluriennale. La gran parte dei campioni è costituita da propilene e polipropilene, ultilizzati per produrre una grandissima varietà di oggetti. È un materiale più leggero dell’acqua e quindi rimane in superficie. È molto probabile che plastiche più dense giacciano invece nelle profondità del mare, dove la loro presenza è meno visibile e il recupero virtualmente impossibile - Greenpeace stima che il 70% delle plastiche sia inabissato. Discariche di profondità, invisibili ma non per questo meno nocive alla vita degli organismi marini. Per questo il fatto che nel corso del tempo la concentrazione dell’isola di plastica secondo la ricerca sia rimasta pressoché costante, non viene letta necessariamente come una buona notizia. «Bisogna stare attenti con l’interpretazione dei dati. Una spiegazione è che i frammenti siano diventati tanto piccoli da passare attraverso le maglie della rete e potrebbero essere ancora sulla superficie dell’Oceano», spiega Kara Lavender Law. Un’altra spiegazione è che i detriti più piccoli, appesantiti dalla crescita di materiale biologico sulla loro superficie, siano affondati. Non si vedono, dunque, ma sono lì, pronti a finire nella catena alimentare o a degradarsi in composti tossici. Le dimensioni dell’«isola» di plastica atlantica sono considerate simili a quella rintracciata nel Pacifico, la Grande Chiazza di Rifiuti (Great Pacific Garbage Patch) anche se confrontare i dati non è facile. Nella gigantesca pattumiera tra California e Hawaii, un grande vortice formato dalle correnti, due volte il Texas, fluttuano 200.000 frammenti per chilometro quadrato. «I rifiuti stazionano al centro della spirale con una tale concentrazione che ci sono sei chili di plastica per ogni chilo di plancton», secondo Greenpeace. E la stessa concentrazione è stata trovata nell’«isola» dell’Atlantico. Dall’inizio della ricerca nell’86, si stima che il consumo mondiale di plastica sia aumentato del 500%, basta dare un’occhiata a che cosa buttiamo ogni giorno per rendercene conto. Ogni anno vengono prodotti circa 250 milioni di tonnellate di plastica e meno del 5% viene riciclata. Quanto spesso ci chiediamo dove vada a finire il resto?


21 agosto 2010
pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 24) nella sezione "Esteri"



L'articolo è leggibile on - line, in "chiaro" (Pdf)

lunedì 16 agosto 2010

Petrolio e veleni / Il Mare Nostrum rischia di diventare Mortum



Petrolio e veleni
Il Mare Nostrum rischia
di diventare Mortum

150mila tonnellate di combustibile gettato in acqua ogni anno, poco a poco
Dall’agricoltura intensiva e dagli scarichi industriali affluiscono sostanze
chimiche che uccidono pesci e alghe. In più. cicche di sigaretta e plastiche



Il dossier
RACHELE GONNELLI


Tartarughe e delfini
Almeno centomila
muoiono soffocati
dai sacchetti di plastica



Rinunciare al sushi di
tonno, ripulire a mano
spiagge e arenili da bottiglie
di plastica e cicche
di sigaretta, residui
di bivacchi, rottami portati dalla risacca,
evitare gli scarichi a mare di
ogni genere. Qual è la lista delle cose
da fare concretamente per evitare
che il Mediterraneo muoia? Per
scongiurare che figli e nipoti non
abbiano più la possibilità di pescare
un’arsella affondando le mani
nella sabbia dell'Adriaticoo di vedere
un branco di delfini dal traghetto
per le isole greche. Un mare caldo
come un brodo, con pochi pesci
e tante meduse: è questo che ci
aspetta irrimediabilmente a causa
dell’inquinamento e del surriscaldamento
globale?
Ogni anno nel «mare nostrum»
vengono gettate 150mila tonnellate
di petrolio. Nontutte insieme come
nel caso della Bp, con piccole e
medie chiazze che poi si sedimentano
in catrame sul fondale. Sono il
risultato delle micro collisioni tra
petroliere, delle perdite nei porti e
del criminale risciacquo delle stive
a mare per non aspettare il proprio
turno in banchina. Quanto a petroliere,
siamo sull’Autosole del mare:
il 30% del traffico mondiale passa
nelle acque del mare più inquinato
del mondo, mare chiuso e con un
lento ricambio dall’oceano Atlantico.

Più nere che blu sono oggi le onde
solcate un tempo dalle triremi
greche e romane. È chiaro che oltre
al petrolio, gran parte dell’inquinamento
marino dipende dalle sostanze
chimiche immesse attraverso
i fiumi dall’agricoltura invasiva e
dagli scarichi industriali. Ma anche i
comportamenti individuali incidono
sui grandi numeri.
Soltanto le cicche di sigaretta - in
base ad un recente studio dell’Enea
diRoma- spente nella sabbia o direttamente
buttate dalle barche, sono il
40% dei rifiuti tossici presenti nel
Mar Mediterraneo. Le bottiglie di
plastica sono il 9,5%, i sacchetti di
plastica l’8,5. Le cicche - gli italiani
ne disperdono nell’ambiente 72 miliardi
l’anno, è stato calcolato - sono
particolarmente dannose perché
contengono 4mila sostanze nocive e
cancerogene, hanno un filtro che
non si decompone facilmente e viene
spesso ingerito dai pesci più grandi.
Eppure non vengono percepite
come rifiuto particolarmente inquinante
da chi le getta.

A Minorca nelle Baleari, riserva
mondiale della Biosfera decretata
dall’Unesco, nelle spiagge più belle
come quella di S´Albufera des Grau,
all’ingresso, i visitatori vengono muniti
di un apposito portacenere in
cartone da gettare poi in cassonetti
differenziati all’uscita. Ma la pratica
non è diffusa in Italia, tanto meno in
Grecia o in Turchia. Quanto ai rifiuti
in plastica ogni anno un milione di
uccelli marini e 100mila tra delfini e
tartarughe muoiono per aver ingerito
buste di plastica e altri rifiuti in
sospensione.
In attesa di un cambio totale di
mentalità che renda le abitazioni e
le attività umane, turismo incluso,
più sostenibili per l’ambiente, i Paesi
che si affacciano sul Mediterraneo
hanno adottato vari protocolli di salvaguardia.
Ci si basa sulla Convenzione
di Barcellona - a cui non tutti i
Paesi rivieraschi hanno aderito, ma
la maggior parte - ed è una specie di
Onu del mare basata sul principio
«chi inquina paga», sulla cooperazione
tra le diverse sponde del Mediterraneo
e sulla promozione di tecnologie
pulite e aree di rispetto della biodiversità
marina. Nella sua ultima
sessione biennale, sulla base di uno
studio biennale finanziato anche dallaComunità
europea, sono state individuate
le «aree di speciale protezione
e interesse ambientale», zone di
particolare pregio dal punto di vista
della biodiversità, in acque nazionali
e internazionali, che gli Stati dovrebbero
ora tutelare. Si chiamano in sigla
Spamis, Specialy Protected Areas
of Mediterranean Importance, tra
cui il Santuario dei mammiferi marini
tra Genova e le coste francesi.
Ma nessuno Stato all’ultima riunione
dei ministeri dell’Ambiente a
giugno a Istanbul ha alzato la mano
per attuare dei piani di gestione integrata.
Risultato: la loro efficacia resta
sulla carta. Le potenti lobby armatoriali
dei porti come Genova, Livorno
e Marsiglia e anche della nautica
da diporto hanno finora evitato, ad
esempio, una normativa che impedisca,
controlli e sanzioni gli scarichi a
mare delle navi. Invece la salvaguardia
vera di queste aree potrebbe permettere
la rinascita di ecosistemi ormai
in grave pericolo. Polmoni per
un Mediterraneo vivo.


L'articolo di Rachele Gonnelli è leggibile on - line, in "chiaro", sull'Edizione Nazionale del 13-8-2010

mercoledì 4 agosto 2010

VACANZE AL MARE? Dell'olio quest'anno non c'è bisogno



Da Greenpeace

VACANZE AL MARE?
Dell'olio
quest'anno non c'è bisogno



Ciao,


ecco l'immagine che abbiamo scelto per augurarti buone vacanze! In tempi di ferie tutti – noi per primi – pensiamo ad acque cristalline e spiagge incontaminate. La realtà, purtroppo, è che i nostri mari sono sempre più minacciati dalle esplorazioni petrolifere. L’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico e, a distanza di pochi mesi, di due oleodotti nel porto di Dalian in Cina sono solo gli ultimi episodi di un dramma che sembra non finire mai.

Grazie ai nostri team sul posto abbiamo documentato - con immagini che hanno fatto il giro del mondo - il catrame denso e viscoso che investiva le coste della Louisiana e avvelenava i pellicani, e gli operai cinesi, durante le operazioni di pulizia, completamente immersi nel petrolio, senza nessuna protezione. La soluzione a tutto questo è una: abbandonare il cammino delle energie fossili e investire con decisione in energie rinnovabili.


SCARICA E INVIA LA NOSTRA CARTOLINA "BUONE VACANZE"


SOSTIENI ORA GREENPEACE

giovedì 29 luglio 2010

Era ora



Era ora

Data Pubblicazione: 29 luglio 2010

In Spagna il Parlamento della Catalogna abolisce la corrida a partire dal 2012. Un voto storico promosso da un’iniziativa di legge popolare sostenuta da oltre 180mila firme.

Fronte del fuoco



Fronte del fuoco


Data Pubblicazione: 24 luglio 2010

Negli ultimi tre anni, spiega il Corpo forestale dello Stato, gli incendi stanno diminuendo. Merito del clima e della repressione. Il direttore Patrone: «Non abbassiamo la guardia»

mercoledì 14 luglio 2010

RICORDANDO LA RAINBOW WARRIOR: NON SI PUÒ AFFONDARE UN ARCOBALENO!




Da Greenpeace Italia


Ciao,

sono passati 25 anni da quando gli agenti dei servizi segreti francesi affondarono la nostra Rainbow Warrior. Il 10 luglio del 1985, quando mancavano dieci minuti alla mezzanotte, due esplosioni squarciarono lo scafo della nave ormeggiata nel porto di Auckland, in attesa di fare rotta per Moruroa. La "Rainbow Warrior" affondò e il nostro fotografo - Fernando Pereira - rimase ucciso.

Per commemorare questo tragico evento, abbiamo avviato la costruzione della Rainbow Warrior III, posando la sua chiglia nel corso di una cerimonia presso il cantiere navale di Maritim a Danzica. La nuova Rainbow svolgerà un ruolo fondamentale nella nostra campagna per evitare gli effetti catastrofici dei cambiamenti climatici.

Progettata per essere all’avanguardia, soddisfa i più elevati standard ambientali. Navigherà principalmente a vela, ma in condizioni climatiche sfavorevoli potrà usare il motore a propulsione diesel-elettrica, riducendo in modo significativo l’uso del carburante. Il telaio e il posizionamento delle vele sono stati ottimizzati per migliorare l’efficienza, mentre il calore creato dal generatore verrà riutilizzato per riscaldare l’acqua a bordo. Trasporterà anche un elicottero e sarà dotata di una piattaforma di atterraggio.

Greenpeace Italia destina ogni anno una quota dei fondi raccolti a Greenpeace International anche per la Rainbow Warrior III. Dobbiamo riuscire a costruirla e abbiamo bisogno del tuo sostegno. Perché oggi - 25 anni dopo le bombe sulla Rainbow Warrior - il messaggio è chiaro: non si può affondare un arcobaleno!

Grazie!

lunedì 12 luglio 2010

COMUNICATO STAMPA VERBANIA COMUNE RICICLONE



VERDI VERSO LA COSTITUENTE DEGLI ECOLOGISTI

COMUNICATO STAMPA

I VERDI del Verbano Cusio Ossola esprimono viva soddisfazione per la conferma del primato di Comune Riciclone del Comune di Verbania con una raccolta differenziata del 71,7%. Il risultato viene da lontano, dalle iniziative politiche dei VERDI che si sono opposti all’ampliamento del forno inceneritore di Mergozzo e hanno portato nelle istituzioni le proposte del mondo ambientalista, dalla costante opera di sensibilizzazione di Legambiente, dalle amministrazioni locali guidate dai Sindaci Reschigna e Zanotti. Auspichiamo che la nuova Amministrazione prosegua e intensifichi l’impegno per raggiungere ulteriori lusinghieri traguardi, sia per il miglioramento della qualità sia per l’incremento della raccolta differenziata. Certamente ha giovato il solerte impegno e la sensibilità dei cittadini nonché degli operatori del Con.Ser.Vco.

Altre azioni ora vanno attuate per accrescere e migliorare la gestione del ciclo dei rifiuti:

- La realizzazione di un’adeguata area provinciale per il compostaggio della frazione organica.

- La stipula di accordi con la grande distribuzione per la riduzione degli imballi e la diffusione della vendita di prodotti sfusi alla spina.

- La sensibilizzazione all’utilizzo di prodotti in mater-bi o riusabili in sostituzione di prodotti usa e getta.

- Sensibilizzare la parte della popolazione che ancora non differenzia i rifiuti e incrementare l'auto-compostaggio.



La raccolta differenziata potrà raggiungere così e superare in breve l’80% dei rifiuti.

Per quanto riguarda la frazione indifferenziata I VERDI guardano con interesse al sistema di Trattamento a Freddo dei Rifiuti sperimentato con successo da anni a VEDELAGO (Treviso). In un impianto poco costoso nel quale si trasformano i rifiuti in materiali per l’edilizia e si ottengono anche importanti risultati economici senza inquinare l’aria o produrre ceneri e polveri.

I VERDI ribadiscono la loro ferma contrarietà alla realizzazione di un impianto di Incenerimento dei rifiuti per le provincie del VCO e Novara. BRUCIARE I RIFIUTI FA MALE ALLA SALUTE! I veleni prodotti dalla combustione dei rifiuti Diossine, furani, policlorobifenili, nano particelle di metalli pesanti, mercurio ecc, minacciano gravemente la salute delle persone. E non si dimentichi che dalla combustione restano il 25% di polveri al camino e ceneri che andranno portate in discariche speciali, con ulteriori aggravi nei costi.

Diversi comuni della provincia di Novara (Ghemme, Borgomanero, Castelletto Ticino, Cerano, Borgoticino, Cureggio) hanno già deliberato un no al forno inceneritore.

Auspichiamo che tali deliberazioni rappresentino uno stimolo verso politiche economicamente e ambientalmente rispondenti al bene comune.

p. VERDI del VCO

venerdì 9 luglio 2010

L'UE METTE AL BANDO IL LEGNO ILLEGALE





Da Greenpeace Italia:


Ciao,

più di dieci anni fa, abbiamo lanciato la nostra campagna internazionale per il bando del legno illegale in Europa. Tanti dei nostri attivisti – anche in Italia - si sono messi in gioco per bloccare porti dove veniva scaricato il legno illegale, fermare in alto mare navi che trasportavano questo legno e documentare, con indagini sul campo, il fenomeno della deforestazione illegale in Amazzonia, Africa Centrale, Russia e Sud Est Asiatico.

Oggi siamo felici di condividere con voi un'importante vittoria: l’Europa chiude finalmente le porte al legno illegale con una nuova legge. Il Parlamento europeo ha votato, infatti, un Regolamento che metterà al bando il legno di origine illegale da uno dei mercati più importanti al mondo. Ora vigileremo per assicurare che la legge venga effettivamente applicata.


Sostieni ora Greenpeace

mercoledì 30 giugno 2010

Il mare è in pericolo



( da W.W.F. Italia - http://www.wwf.it/client/render.aspx?content=0&root=858 )


Il mare è in pericolo

L' intensa attività di pesca, in parte illegale, l'inquinamento e il degrado dell’ambiente marino hanno portato ad un drastico impoverimento della vita del mare. E poi le coste sono aggredite dall'abusivismo: la situazione è allarmante

Intensa attività di pesca
La pesca è diventata insostenibile. Due terzi degli stock ittici del nostro pianeta vengono sfruttati a una velocità maggiore della loro capacità di rigenerarsi.

Bycatch
Oltre alle specie di elevato valore commerciale, che ritroviamo sui banconi della pescheria, gli attrezzi da pesca catturano anche altre specie, molte delle quali non rappresentano un guadagno per i pescatori e vengono rigettate in mare come scarto. Sfortunatamente questi esemplari di solito muoiono. Si chiama “bycatch”, pesca accidentale. E fa strage di cetacei, tartarughe, squali.

Pesca fantasma
Il mare è sfruttato al limite delle sue possibilità e la pesca fantasma, quella provocata dalle attrezzature abbandonate o disperse, continua a pescare e uccidere senza che ciò sia neanche a beneficio dei pescatori. Reti, nasse, tramagli, diventano una trappola mortale per le numerose creature che vi restano impigliate. La quantità di questi materiali è stimata intorno alle 640 tonnellate, ovvero il 10% del totale dei rifiuti marini, un problema a cui finora non si è riuscito a porre rimedio.

Plastica
Il mare è sempre stato considerato come la pattumiera più comoda, lontano dagli occhi e dal senso di responsabilità. Gli effetti di queste barbarie sono visibili sotto i nostri occhi.

Petrolio
Oggi il Golfo del Messico è il disastro più recente ed oggi quello più tristemente noto. Dal 1955 nel Mediterraneo si sono verificati oltre 1.300 incidenti di navi petroliere. Al largo delle coste italiane vengono trasportate circa 100.000 tonnellate di greggio (come ha denunciato il WWF già nel 2002).

Il mare è in pericolo, lo salvi chi può.
E chi può salvarlo sei tu !


Il WWF agisce su diversi fronti per salvare il pianeta blu e per continuare le nostre azioni abbiamo bisogno proprio di te.

Ecco cosa faremo con il tuo aiuto

CONTRASTIAMO insieme il bycatch attraverso la promozione di una pesca sostenibile.
ASSISTIAMO la fauna in difficoltà come le tartarughe marine accolte nei nostri Centri di Recupero, che per sbaglio ingoiano ami o rimangono impigliate nelle reti da pesca.
VIGILIAMO sull’abusivismo e l’inquinamento, l'educazione al rispetto è il primo passo per un mondo migliore
AUMENTIAMO le aree marine protette

lunedì 21 giugno 2010

Io sto con le balene



Io sto con le balene

Ad Agadir si discute se porre fine alla moratoria sulla caccia alle balene varata nel 1986. Gli interessi di Giappone, Islanda e Norvegia contro la sopravvivenza di specie a rischio d’estinzione.

Vai


On line il: 20 giugno 2010

(Da Terra - Quotidiano d informazione pulita)

martedì 15 giugno 2010

Il mercurio nelle otturazioni metalliche: un rischio per la salute? Test diagnostici e rimozione protetta





I Verdi verso la costituente degli ecologisti invitano agli:



INCONTRI ECO…LOGICI 2°ciclo

‘’Parliamone insieme…,,



Lunedì 21 giugno 2010 ore 21:



-Il mercurio nelle otturazioni metalliche: un rischio per la salute? Test diagnostici e rimozione protetta

Piero Nobili. Direttore del reparto di Odontoiatria Biologica dell'istituto stomatologico italiano di Milano.

Medico Chirurgo Odontoiatra.

Specialista in Ortognatodonzia.

Esperto in omeopatia e omotossicologia

Si occupa di biocompatibilità in ambito odontoiatrico con riferimento alle problematiche causate da riabilitazioni metalliche contenenti mercurio, correnti elettriche intraorali, strutture metalliche implantari e protesiche.

Dal 2000 partecipa agli Studi Osservazionali di Medicina Complementare della Regione Lombardia in ambito odontoiatrico in qualità di responsabile.

Dal 2006 collabora con il Dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia Medica dell'Università degli Studi di Milano nella persona del prof. Franco Fraschini per la diagnosi e la terapia dell'alitosi

Dal 2008 partecipa al programma nazionale per la formazione continua degli operatori della sanità in qualità di docente presso l'Istituto Stomatologico Italiano di Milano.

E' autore di libri, corsi, articoli scientifici su riviste specializzate e interviste sulle principali riviste di salute (Starbene, Bimbi sani e belli, Top Salute, Donna Moderna).

A breve pubblicherà con il dott. Federico Ronchi un libro di Odontoiatria Biologica edito da Tecniche Nuove e rivolto al pubblico.

Esercita la professione a Milano e a Omegna.

Hotel il Chiostro di Verbania Intra via f.lli Cervi 14

Sala Monastero.

martedì 8 giugno 2010

Bye bye tonno rosso




Bye bye tonno rosso

Da Greenpeace Italia


Ciao,
le nostre navi - Rainbow Warrior e Arctic Sunrise - si trovano adesso nel Mediterraneo per fare ciò che politici e organi di gestione della pesca non hanno fatto: proteggere il tonno rosso! Durante un’azione di protesta a largo di Malta, un attivista è stato ferito a una gamba con un uncino lanciato da un peschereccio. Due dei nostri gommoni sono stati tagliati con dei coltelli e sono affondati.

Ma non ci fermiamo! Continueremo a fare azioni in mare fino alla fine della stagione della pesca nel Mediterraneo, prevista per il 15 giugno. Le tonnare volanti italiane non ne saranno interessate: l’Italia è l’unico paese europeo che ha deciso di lasciare a terra la sua imponente flotta di pescherecci per salvare questa specie orami sull’oro del collasso.



Sostieni ora Greenpeace

Oggi è la Giornata Mondiale degli Oceani



Oggi è la Giornata Mondiale degli Oceani

Un futuro in alto mare ?


Meno dell’1% delle acque oceaniche è protetto. Il 99% è solcato da rapaci flotte pescherecce sovradimensionate, petroliere e “carrette” dei mari. Nel Golfo del Messico si sta consumando uno dei più pesanti disastri ambientali mai subiti dal “pianeta blu” e una pesca ecccessiva e distruttiva sta impoverendo drasticamente gli ecosistemi oceanici. Ma 170 milioni di posti di lavoro e una rete di 520 milioni di persone dipendono da risorse marine ben gestite ...

W.W.F. - Mare

Il WWF per la tutela del Mare e delle coste

lunedì 7 giugno 2010

"Mobilità sostenibile: trasporto pubblico efficiente in una città vivibile. Un progetto per Verbania"










I Verdi verso la costituente degli ecologisti invitano agli:


INCONTRI ECO…LOGICI 2°ciclo

‘’Parliamone insieme…,,



Mercoledì 9 GIUGNO 2010 ore 21:



"Mobilità sostenibile: trasporto pubblico efficiente in una città vivibile.

Un progetto per Verbania"



Giuseppe Cangialosi – Presidente - e Bruno Gagliardi dell'Associazione BICINCITTA'



Hotel il Chiostro di Verbania Intra via f.lli Cervi, 14

martedì 1 giugno 2010

cena equosolidale - sab. 5



5 giugno: Scambia la tua cena!

Sabato 5 giugno, si concluderà il percorso “D(i)ritto al cibo!“, realizzato da Sottosopra e Raggio Verde nelle scuole superiori di Verbania.

La giornata si articola in due momenti distinti:

- al mattino, a partire dalle ore 9 presso l’Istituto Cobianchi le 12 classi che hanno partecipato al progetto si ritrovano per un momento conclusivo che sarà l’occasione sia per incontrare un testimone che porterà l’esperienza dei progetti sulla sicurezza alimentare di RTM in Madagascar; sia per presentare i risultati degli approfondimenti svolti all’interno del progetto;

- alla sera, con l’evento “SCAMBIA LA TUA CENA! - Biodiversità a tavola… tra Madagascar e diritto al cibo!“, all’interno di una cena con prodotti equi, biologici e locali verranno presentati al pubblico i risultati del percorso e ci sarà la possibilità, in un contesto informale e di condivisione di ascoltare la testimonianza di due volontari RTM.

Per partecipare alla cena, presso Gattabuia (Verbania - Pallanza) a partire dalle ore 19, è gradita prenotazione via e.-mail (cultura @ sottosopra.verbania.it) o telefonicamente (0323 403.968).
Menù a 13 Eu.

per info:

> scarica il volantino della serata;

> vai al sito di RTM - Reggio Terzo Mondo;

giovedì 27 maggio 2010

il capogruppo di Cittadini con Voi (lista civica al Comune di Verbania) sul progetto Thun-Iannotta



A margine dell'interessante incontro eco...logico di ieri sullo " STOP AL CONSUMO DEL SUOLO " si era accennato anche ai possibili interventi a Villa Poss.
Anche a questo proposito riporto un articoletto col comunicato del capogruppo di Cittadini con Voi (lista civica al Comune di Verbania) sul progetto Thun-Iannotta

Villa Poss, "dobbiamo provarci"

Lunedì 24 Maggio 2010

Iracà, presidente della Commissione Urbanistica e capogruppo di Cittadini con Voi, interviene nel dibattito sul progetto Thun-Iannotta. "Nessuna decisione è presa, ma va esplorata la possibilità di far rinascere l'area unendo interesse privato e pubblico".


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IL COMUNICATO DI FELICE IRACA'
In sede di dibattito, nell’ultima seduta della Commissione Urbanistica e Ambiente che ha dato il via ad un percorso di approfondimento sul progetto di riqualificazione dell’area di Villa Poss, ho chiesto ufficialmente che vi sia, da parte di tutti, senso di responsabilità, equilibrio, serenità decisionale, “gioco di squadra” che superi la mera appartenenza politica e guardi, unicamente, al bene della città.

Mi preme evidenziare, innanzitutto, come nulla di definitivo sia stato deciso: ad oggi, siamo solamente in una fase del tutto embrionale, e l’unica decisione sinora assunta è quella di non troncare sul nascere una trattativa che, altrimenti, lascerebbe un’area già fortemente degradata/abbandonata, chissà per quanti decenni ancora, nel suo triste dimenticatoio. Ci è stato presentato uno studio di fattibilità, un’ipotesi di massima, non un progetto dettagliato/esecutivo: ne discende, ovviamente, che ogni valutazione tecnica espressa, oggi, non può che essere una valutazione di fattibilità/di massima.

Deve esser chiaro che noi abbiamo il dovere di prenderci tutto il tempo che serve, per eseguire i necessari approfondimenti tecnici, attendendo anche i responsi delle Istituzioni deputate a valutare la sostenibilità ambientale dell’ipotesi progettuale.

Abbiamo il dovere di dibattere ampiamente sul futuro dell’area: in Commissione Consiliare, in Consiglio Comunale e con la cittadinanza tutta, cercando una soluzione sostenibile che possa essere “largamente” condivisa: quella soluzione che consenta, da un lato, la rinascita del parco e della villa, e, dall’altro, determini il giusto rapporto con la città per una pubblica fruizione da parte della gente.

Abbiamo il dovere di provarci, avendo il coraggio di giocare una partita appena iniziata: sarà nostro compito, e nostra responsabilità, giocarla in modo oculato, cercando di contemperare gli interessi del privato con quelli della città, sapendo, però, di poterla immediatamente interrompere qualora tale obiettivo non fosse più raggiungibile.

Questo, ritengo, sia il compito della Commissione che presiedo.

mercoledì 26 maggio 2010

Vittoria per le foreste: rivoluzione verde per i libri Feltrinelli



Da Greenpeace Italia

buone notizie per le foreste indonesiane e gli ultimi oranghi di Sumatra. Grazie alla nostra classifica 'Salvaforeste', Feltrinelli stamperà i suoi libri solo su carta sostenibile.

Dopo l'incursione pacifica degli oranghi presso lo stand di Feltrinelli al Salone del Libro, abbiamo incontrato la direzione della casa editrice che ha annunciato la decisione, con effetto immediato, di utilizzare per i propri libri solo ed esclusivamente carta certificata FSC (Forest Stewardship Council), proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile e responsabile.

Al Salone del Libro la classifica 'Salvaforeste' ha convinto anche altri editori a mostrare più trasparenza sulla carta utilizzata per i propri libri e a rispondere al nostro questionario, guadagnando posizioni "più verdi". Tra queste: Minimum Fax, Stampa Alternativa e Baldini Castoldi & Dalai.

Questi passi avanti nel mondo dell’editoria dimostrano che stare dalla parte delle foreste e della biodiversità non solo è necessario ma anche possibile.

Una volta informata dei crimini ambientali perpetrati in nome della produzione di carta in Indonesia, Feltrinelli ha avuto bisogno di quarantotto ore per prendere la decisione di stampare solo su carta sostenibile. Cosa aspettano Mondadori e RCS Libri a fare lo stesso?

Se gli editori con le loro scelte non fermeranno immediatamente l'avanzata di criminali forestali come APP (Asian Pulp and Paper) nel mercato italiano, li riterremo corresponsabili della distruzione delle ultime foreste tropicali. Il futuro delle foreste e del pianeta è nelle pagine dei loro libri.

Guarda la nuova classifica Salvaforeste

Grazie!

lunedì 24 maggio 2010

INCONTRI ECO…LOGICI 2°ciclo - " STOP AL CONSUMO DEL SUOLO "



I Verdi verso la costituente degli ecologisti invitano agli:


INCONTRI ECO…LOGICI 2°ciclo
‘’Parliamone insieme…,,





" STOP AL CONSUMO DEL SUOLO "





Mercoledì 26 maggio 2010 ore 21:



Hotel il Chiostro di Verbania Intra - via f.lli Cervi, 14







Incontro col Sindaco di Cassinetta di Lugagnano



DOMENICO FINIGUERRA: sindaco a crescita zero

Il PRIMO COMUNE IN ITALIA che non ha previsto un’espansione urbanistica del piano regolatore, e che in un contesto iper-edificato ed iper-cementificato come quello lombardo, ha deciso di anteporre il benessere dei suoi cittadini e del suo territorio ai soldi facili che l’edilizia può procurare. Un simbolo della campagna “Stop al consumo di territorio”.
Basta cemento, basta nuove costruzioni, basta vedere il territorio rosicchiato dall’edilizia.
Cassinetta di Lugagnano, comune di circa 1800 abitanti in provincia di Milano ha deciso un Piano Strutturale Comunale a crescita zero e per questo ha vinto il Premio Nazionale dei Comuni virtuosi nella sezione “gestione del territorio”.

Il Sindaco Domenico Finiguerra è stato eletto nel 2007 in una lista civica e la decisione di adottare la “crescita zero” è pienamente condivisa dai suoi concittadini che lo hanno approvato dopo aver partecipato a numerose assemblee pubbliche e dunque per i prossimi 5 anni non sono previste nuove costruzioni.


Introduce Maria Cerutti Presidente dell'associazione la Degagna.








__________ Informazioni da ESET NOD32 Antivirus, versione del database delle firme digitali 5125 (20100518) __________

VERBANIA. IL COMUNE ABBATTERA' I QUATTRO CEDRI E IL CIPRESSO



VERBANIA. IL COMUNE ABBATTERA' I QUATTRO CEDRI E IL CIPRESSO
''Palazzo Flaim e' quasi soffocato da quegli alberi''
La scelta rientra nel piano di restauro dell'ex casa del fascio.
Critici i Verdi


Legambiente «Ricordiamo Cernobyl per dire no al nucleare»


MARIA ELISA GUALANDRIS
VERBANIA
Saranno abbattute anche le ultime piante davanti a Palazzo FLAIM. La decisione e' stata presa dalla giunta nell'ambito dell'intervento di restauro del palazzo. «Si trovano in una posizione sbagliata, troppo a ridosso delle mura, e ''soffocano'' l'edificio. Sono anche stati potati male negli anni passati e provocano problemi alla copertura del tetto» spiega l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Preti. Le piante in questione sono quattro cedri del Libano e un cipresso del Cashmere. «Al loro posto pianteremo una siepe che possa comunque nascondere l'ascensore. Stiamo riqualificando l'intera area verde della zona di Piazzale FLAIM. Del progetto fa parte anche l'aiuola rotonda, nella quale e' stato realizzato anche il logo di ''Verbania capitale dei laghi''». La notizia dell'abbattimento degli alberi non piace a Paolo Caruso, coordinatore dei Verdi del Vco: «Gli alberi sono una risorsa importante per il microclima. Sono monumenti viventi, da preservare. Se l'abbattimento viene deciso per necessita', nel senso che gli alberi rappresentano un pericolo, e' importante piantare altre essenze altrove». E aggiunge: «Se pero' si tratta solo di una ragione estetica o dai disagi causati da foglie e aghi sui tetti, non sono d'accordo. La maggior parte delle case verbanesi ha alberi vicini ai tetti. Inoltre la zona di Palazzo FLAIM e' molto trafficata, per questo le piante hanno un ruolo fondamentale nell'assorbire l'anidride carbonica». Intanto proseguono i lavori di restauro del Palazzo FLAIM, la ex «casa del Fascio» costruito in stile razionalista tra il 1932 e il 1933: «Stiamo proseguendo con il secondo lotto prosegue l'assessore Preti che riguarda la copertura e gli impianti elettrici che erano messi piuttosto male. La spesa sara' di 200 mila euro. Per quanto ce lo permetteranno le risorse economiche, cercheremo di riportare l'edificio il piu' possibile alla purezza delle sue origini». Il progetto iniziale prevedeva infatti il recupero del progetto originale, un esempio dell'architettura del Ventennio: «Le risorse sono limitate, ma lavoreremo in questa direzione, per ritrovare l'essenza originale». E sulla durata dei lavori spiega: «Rispetteremo i tempi previsti e quindi entro fine anno anche il consiglio comunale potra' ritornare a riunirsi nella sua sede abituale».


In occasione dell'anniversario della tragedia di Cernobyl, il Circolo Legambiente del Centro del sole organizza due banchetti di sensibilizzazione: domani mattina a Stresa in piazza Cadorna dalle 10 alle 13 e domenica a Baveno in piazza Matteotti delle 11 alle 16. «Vogliamo ribadire - spiega la responsabile del Circolo di Legambiente Amelia Alberti - la contrarieta' di Legambiente al ritorno in Italia del nucleare. Non e' ne' pulito ne' sicuro e inoltre inghiottirebbe tutti i soldi da distribuire a rinnovabili ed efficienza energetica».



Artt. tratti da la Stampa - V.C.O. ( http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=10356244 ) - pubblic. il 23-4

giovedì 20 maggio 2010

Risultato straordinario dei VERDI in Trentino - Alto Adige



Risultato straordinario dei VERDI in Trentino - Alto Adige:
BOLZANO 5.2 % - MERANO 12 % - RIVA DEL GARDA 7.3 % - BRESSANONE 11.66 %

Vince ovunque il Centrosinistra batosta per il PDL E LEGA


MERANO - BALLOTTAGGIO: SVP contro RIFONDAZIONE PARTITO COMUNISTA / VERDI - GRÜNE - VËRC
Al ballottaggio del 30 maggio si confronteranno il Sindaco uscente Günther Januth e la candidata Sindaco dei Verdi Cristina Kury

VERDI - GRÜNE - VËRC AL 14,7 %

mercoledì 12 maggio 2010

In auto guida sostenibile, on line il manuale aggiornato







In auto guida sostenibile, on line il manuale aggiornato

E' disponibile sul sito del Ministero dello sviluppo l'edizione aggiornata del manuale per la guida 'sostenibile'. L'intento e' orientare gli automobilisti verso accorgimenti e metodi per ridurre i consumi di carburanti mediante una guida intelligente, rispettando l'ambiente e risparmiando quattrini, preziosi in questi tempi di crisi...

martedì 4 maggio 2010

COMUNICATO STAMPA - USO PARCHEGGIO DEL TERRENO LASCITO BESOZZI BENIOLI









Verdi verso la costituente degli ecologisti

COMUNICATO STAMPA

I VERDI DI VERBANIA VENUTI A CONOSCENZA DELLA DELIBERA DELLA GIUNTA COMUNALE DI VERBANIA IN MERITO ALLA LOCAZIONE AD USO PARCHEGGIO DEL TERRENO LASCITO BESOZZI BENIOLI SITO IN VICOLO JACCHINI,

RITENGONO LA SCELTA PROFONDAMENTE SBAGLIATA

- Sotto l'aspetto urbanistico in quanto l'area è attualmente destinata ad uso pubblico e specificamente destinata per attrezzature e istruzione dell'obbligo.

- In quanto solo il Consiglio Comunale ha la competenza sui Piani Urbanistici e quindi la Giunta Comunale non è competente in materia.

- Per quanto riguarda prospettive urbanistiche sostenibili che sono orientate in tutta Europa ad allontanare le automobili dai centri storici, rendendoli pedonali e vivibili.

- Per quanto concerne l'aspetto della viabilità perché per accedere al parcheggio i veicoli dovranno attraversare aree e vie pedonali, rendendo pericoloso il movimento pedonale.

- Sotto il profilo delle emissioni inquinanti degli autoveicoli e dell'inquinamento acustico in pieno centro storico.

PROPONGONO pertanto

-LA REVOCA DELLA DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE N. 59 DEL 12 APRILE 2010

- La destinazione dell'area a VERDE ATTREZZATO CON PARCO GIOCHI URBANO, PIÙ CONSONA AD UNO SVILUPPO SOSTENIBLIE DELLA CITTA' E RISPONDENTE ALLE FINALITA' DEL LASCITO.