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lunedì 24 maggio 2010

VERBANIA. IL COMUNE ABBATTERA' I QUATTRO CEDRI E IL CIPRESSO



VERBANIA. IL COMUNE ABBATTERA' I QUATTRO CEDRI E IL CIPRESSO
''Palazzo Flaim e' quasi soffocato da quegli alberi''
La scelta rientra nel piano di restauro dell'ex casa del fascio.
Critici i Verdi


Legambiente «Ricordiamo Cernobyl per dire no al nucleare»


MARIA ELISA GUALANDRIS
VERBANIA
Saranno abbattute anche le ultime piante davanti a Palazzo FLAIM. La decisione e' stata presa dalla giunta nell'ambito dell'intervento di restauro del palazzo. «Si trovano in una posizione sbagliata, troppo a ridosso delle mura, e ''soffocano'' l'edificio. Sono anche stati potati male negli anni passati e provocano problemi alla copertura del tetto» spiega l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Preti. Le piante in questione sono quattro cedri del Libano e un cipresso del Cashmere. «Al loro posto pianteremo una siepe che possa comunque nascondere l'ascensore. Stiamo riqualificando l'intera area verde della zona di Piazzale FLAIM. Del progetto fa parte anche l'aiuola rotonda, nella quale e' stato realizzato anche il logo di ''Verbania capitale dei laghi''». La notizia dell'abbattimento degli alberi non piace a Paolo Caruso, coordinatore dei Verdi del Vco: «Gli alberi sono una risorsa importante per il microclima. Sono monumenti viventi, da preservare. Se l'abbattimento viene deciso per necessita', nel senso che gli alberi rappresentano un pericolo, e' importante piantare altre essenze altrove». E aggiunge: «Se pero' si tratta solo di una ragione estetica o dai disagi causati da foglie e aghi sui tetti, non sono d'accordo. La maggior parte delle case verbanesi ha alberi vicini ai tetti. Inoltre la zona di Palazzo FLAIM e' molto trafficata, per questo le piante hanno un ruolo fondamentale nell'assorbire l'anidride carbonica». Intanto proseguono i lavori di restauro del Palazzo FLAIM, la ex «casa del Fascio» costruito in stile razionalista tra il 1932 e il 1933: «Stiamo proseguendo con il secondo lotto prosegue l'assessore Preti che riguarda la copertura e gli impianti elettrici che erano messi piuttosto male. La spesa sara' di 200 mila euro. Per quanto ce lo permetteranno le risorse economiche, cercheremo di riportare l'edificio il piu' possibile alla purezza delle sue origini». Il progetto iniziale prevedeva infatti il recupero del progetto originale, un esempio dell'architettura del Ventennio: «Le risorse sono limitate, ma lavoreremo in questa direzione, per ritrovare l'essenza originale». E sulla durata dei lavori spiega: «Rispetteremo i tempi previsti e quindi entro fine anno anche il consiglio comunale potra' ritornare a riunirsi nella sua sede abituale».


In occasione dell'anniversario della tragedia di Cernobyl, il Circolo Legambiente del Centro del sole organizza due banchetti di sensibilizzazione: domani mattina a Stresa in piazza Cadorna dalle 10 alle 13 e domenica a Baveno in piazza Matteotti delle 11 alle 16. «Vogliamo ribadire - spiega la responsabile del Circolo di Legambiente Amelia Alberti - la contrarieta' di Legambiente al ritorno in Italia del nucleare. Non e' ne' pulito ne' sicuro e inoltre inghiottirebbe tutti i soldi da distribuire a rinnovabili ed efficienza energetica».



Artt. tratti da la Stampa - V.C.O. ( http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=10356244 ) - pubblic. il 23-4

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