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venerdì 15 ottobre 2010

Tedeschi contro il nucleare Verdi in vertiginosa ascesa




Tedeschi contro il nucleare Verdi in vertiginosa ascesa


Tedeschi contro il nucleare
Verdi in vertiginosa ascesa

di Gherardo Ugolini


I Grünen seconda forza politica della Germania e primo partito della sinistra tedesca? A qualcuno potrebbe sembrare uno scenario da fantapolitica, ma si tratta esattamente della realtà dei rapporti di forza fotografati oggi dai sondaggi. L’ascesa del partito ecologista da piccolo partitino monotematico e contestatore a movimento organizzato di massa non è cosa di oggi. La trasformazione si è consolidata nei primi anni del nuovo secolo sotto la guida di Joschka Fischer, ai tempi della partecipazione ai governi di Gerhard Schröder. Poi c’è stata la combattiva opposizione alla Grosse Koalition che ha fatto crescere i Verdi, guidati dal turco-tedesco Cem Özdemir e da Claudia Roth, fino al più che soddisfacente 10,7% riportato nelle elezioni politiche di un anno fa. Da allora le rilevazioni demoscopiche registrano un continuo e impressionante incremento. A 4 punti dalla Merkel L’ultimo sondaggio, realizzato dal centro ricerche Forsa per il settimanale Stern, è di ieri e dà i Verdi al 25%. Con ciò sarebbero il secondo partito della scena politica tedesca (a soli quattro punti di distacco dalla Cdu di Angela Merkel) e il primo partito dello schieramento di sinistra superando l’Spd di due punti percentuali. Non solo: un risultato del genere, se confermato nelle urne, darebbe a Verdi e Spd la possibilità di formare un governo rosso-verde alla guida del quale dovrebbe stare come cancelliere un esponente del partito più forte della maggioranza e dunque uno dei Grünen. Se poi questo incredibile trend dovesse continuare, chissà, tra qualche settimana gli ecologisti potrebbero diventare il primo partito in assoluto della Germania. Per il momento sono solo speranze fondate su indagini d’opinione. Inoltre le prossime elezioni politiche sono ancora lontane e molte cose possono cambiare. Ma le votazioni regionali incombono e per esempio nella città-stato di Berlino, dove si vota l’anno prossimo per il rinnovo del governo locale, i Verdi sono pronti a sfidare l’attuale giunta rossa-rossa (Spd e Linke) di Klaus Wowereit, la cui popolarità non è più solida come un tempo. La verde Renate Künast ha già annunciato l’intenzione di candidarsi alla carica di borgomastro e i sondaggi dicono che nella città-stato di Berlino i Verdi sarebbero oggi il primo partito col 30% contro il 26% dell’Spd. Formato per lo più da funzionari, insegnanti e professionisti, il partito verde ha cambiato profilo ripudiando il fondamentalismo delle origini. Il balzo dei consensi è alimentato principalmente dalla protesta contro il prolungamento fino al 2040 dell’attività delle centrali nucleari, decretata dal governo Merkel-Westerwelle e parsa a molti un cedimento scandaloso agli interessi delle grandi compagnie produttrici di energia atomica. Lo scorso 12 settembre Berlino è stata teatro di una poderosa manifestazione di massa contro il piano energetico del governo e lo slogan che più risuonava tra la folla era il vecchio «Nucleare? No, grazie», quello che i Verdi scandivano al loro apparire negli anni Ottanta. Ma c’è un’altra protesta che incanala consensi verso i Grünen: è quella diretta contro la costruzione della nuova megastazione ferroviaria di Stoccarda denominata “Stuttgart 21” e voluta fortemente dalla Cdu. Da mesi la gente scende in piazza per manifestare il suo dissenso verso questo faraonico progetto il cui costo si è gonfiato fino alla cifra di 10 miliardi di euro. E più volte la polizia è intervenuta contro i dimostranti con manganelli, spray tossici e idranti. Nella regione di Stoccarda, il ricco Baden- Württemberg, si voterà il prossimo marzo ed è assai forte il rischio che, grazie all’impetuosa avanzata dei Verdi, la Cdu perda dopo 53 anni la guida del Land. Per Angela Merkel sarebbe un colpo durissimo, forse addirittura letale per il proprio futuro politico e per quello del governo da lei presieduto.

BERLINO
ggerardo.ugolini@rz.hu-Berlin.de

14 ottobre 2010

pubblicato nell'edizione Nazionale (pagina 27) nella sezione "Esteri"

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